24 Gen Miur 2017: digitale, inclusione e formazione
Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato l’atto di indirizzo con le sue priorità politiche per il 2017
È stato firmato dal ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli l’atto di indirizzo per le priorità politiche del Miur per il 2017. Fin dalla prima riga si chiarisce l’intento a “proseguire nel processo di implementazione e completa attuazione della legge 107”, cioè della riforma detta “Buona Scuola” del 2015. Stesso discorso anche per il Piano nazionale per la formazione dei docenti, e per il Piano Nazionale Scuola Digitale che viene confermato e portato avanti. Il Ministero ha diffuso l’atto di indirizzo per il nuovo anno riassumendo i suoi obiettivi in 9 punti.
Miglioramento del sistema scolastico: reclutamento e formazione
Già il primo punto del documento mette l’accento sulla formazione degli insegnanti e sul reclutamento del personale. Oltre a confermare la legge “Buona Scuola” si vuole “valorizzare tutto il personale attraverso il rinnovo dei contratti nazionali, sostenere il processo di consolidamento dell’autonomia scolastica e del sistema di valutazione e dare stabilità e certezza di governance agli istituti attraverso lo svolgimento dei concorsi per dirigente scolastico e direttore dei servizi”.
Inclusione e classi multiculturali
La seconda priorità è l’inclusione scolastica, “con particolare attenzione agli studenti con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento, in situazioni di svantaggio socio-economico, linguistico e culturale”. Il documento cita anche gli studenti stranieri sottolineando l’intenzione a “sostenere classi multiculturali”. Questa priorità abbraccia anche altri problemi della scuola, come quello della dispersione scolastica, e del bullismo: un obiettivo del Ministero è “attivare azioni rivolte alla prevenzione del disagio giovanile, in particolare con riferimento alla parità di genere, ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo e alla lotta alle dipendenze da droga e alcool”.
Internazionalizzazione e ricerca
L’atto di indirizzo del Miur si sofferma poi sull’esigenza di rendere la scuola più internazionale, sostenendo “in modo sistematico la flessibilità scolastica curricolare attraverso formati e modelli didattici innovativi e aperti”, espandendo l’alternanza scuola-lavoro e rafforzando la filiera tecnico-scientifica comprensiva della formazione tecnica superiore”. Il ministero si sofferma poi sull’università, sulla necessità di proseguire con il processo di digitalizzazione delle scuole e di riqualificazione delle scuole dal punto di vista dell’edilizia. Fonte: valeria fedeli
Anche noi sosteniamo questa politica e oltre a indicare la riforma “Buona Scuola”, il ministro dell’istruzione introduce l’inclusione scolastica agli studenti con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento, in situazioni di svantaggio socio-economico. Questo è un aspetto di fondamentale importanza poiché permetterà di creare le famose classi multiculturali allargando e condividendo processi di digitalizzazione legati anche alla parità di genere.